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JAZZ CLUB 26 APRILE "FLAVIO BOLTRO" Back to the Future ( GREAT ARTIST )

mer 26 apr

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Cesenatico

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JAZZ CLUB  26 APRILE "FLAVIO BOLTRO" Back to the Future ( GREAT ARTIST )
JAZZ CLUB  26 APRILE "FLAVIO BOLTRO" Back to the Future ( GREAT ARTIST )

Orario & Sede

26 apr 2023, 21:30

Cesenatico, Viale Trento, 68, 47042 Cesenatico FC, Italia

Info sull'evento

FLAVIO BOLTRO & Back to the Future

Flavio Boltro: tromba

Chicco Capiozzo: batteria

Stefano Bedetti:sax

Stefano Senni:contrabbasso

Alfonso Santimone:piano

Daniele Santimone:chitarra

Flavio Boltro: Uno dei più grandi trombettisti italiani, Flavio Boltro fa parte della scena jazzistica mondiale da più di 15 anni. Diplomatosi al Conservatorio di Torino, si è “fatto le ossa” in Italia prima di esibirsi accanto a musicisti di grande levatura come Cedar Walton, Bob Berg, Don Cherry, Billy Hart e Billy Higgins. A partire dal 1990, ha partecipato a numerosi festival e tournée in veste di sideman di Freddie Hubbard e Jimmy Cobb, prima di diventare un componente del gruppo jazz di Laurent Cugny (di cui ha fatto parte dal 1994 al 1997) e di suonare con Aldo Romano.

Dopo aver fatto parte stabilmente per quattro anni della ONJ Francese ed in seguito del sestetto di Michel Petrucciani, è tuttora componente dell’attivissimo gruppo Di Battista-Boltro 5tet. Artista brillante e versatile, Flavio Boltro ci rivela oggi le sue doti di compositore: ha infatti inciso nel 1999 il primo album a suo nome dal titolo “Road Runner”, e nel 2002 il suo secondo album “40°” alla testa del suo quartetto. Entrambi i lavori sono stati pubblicati dalla prestigiosa etichetta Blue Note.

Nell’ambito della sua attività concertistica, attualmente collabora tra gli altri anche con Michel Portal e Laurent De Wilde.Flavio Boltro nasce a Torino il 5 maggio 1961. Il padre è musicista, trombettista e grande appassionato di jazz, mentre la madre è un\'insegnante elementare. « Mi sono ritrovato immerso nel jazz fin da piccolo, da quando avevo tre anni. Mio padre mi prendeva sulle ginocchia prima di andare a letto e mi faceva ascoltare Amstrong e tutti i dischi di quegli anni ».

Quando Flavio ha 5 anni, la sua famiglia si trasferisce a Pianezza, a 25 km da Torino, dove il musicista trascorrerà l\'infanzia e l\'adolescenza. «A nove anni e mezzo, ho detto a mio padre che volevo imparare a suonare la tromba». I genitori di Flavio sono convinti che il ragazzo voglia fare musica così come altri vogliono giocare a calcio o iscriversi a un corso di ceramica. E invece resteranno meravigliati di fronte alla serietà dimostrata nell\'affrontare questo strumento, con il quale si esercita tutti i giorni. A 13 anni, si iscrive al Conservatorio, dove si reca un giorno alla settimana per prendere lezioni da Carlo Arfinengo (1a tromba dell\'Orchestra Sinfonica di Torino).

Un anno dopo, il padre chiederà all\'insegnante di seguire il figlio privatamente per prepararlo all\'esame di ammissione al Conservatorio, che frequenterà per sette anni. Una volta diplomato, la sua vita sarà segnata da due momenti determinanti, che coincidono con l\'incontro di due formazioni che saranno per lui l\'occasione di farsi conoscere e apprezzare. La prima è LINGOMANIA, guidata da Maurizio Giammarco. Il musicista possiede già un quartetto, ma aspira a trasformarlo in un quintetto.

Una sera, al Capolinea, il celebre club milanese, Giammarco vede Flavio esibirsi con il trio del pianista Mario Rusca e lo chiama la settimana seguente per fissare un incontro. Nasce così il famoso quintetto, formato da Roberto Gatto alla batteria, Furio Di Castri al contrabbasso, Giammarco al sax, Umberto Fiorentino alla chitarra e Flavio alla tromba. Questo gruppo acustico dalla matrice e dalle sonorità elettriche rappresenta una novità per quegli anni e riscuote grande successo in Italia, aggiudicandosi, per due volte consecutive, il premio per il Miglior Disco e il titolo di Miglior Gruppo dell\'Anno.

Quando intraprende questa avventura, che si protrarrà per un biennio, Flavio ha 25 anni. Parallelamente, incomincia a ricevere diverse richieste di collaborazione, in particolare da Steve Grossman, con il quale si esibisce regolarmente. « All\'epoca in Italia c\'erano 2000 club; io ci suonavo spesso con Steve ma mi esibivo anche ai festival internazionali in quintetto con Cedar Walton, Billy Higgins e David Williams alla sezione ritmica. E, poco prima che si concludesse l\'esperienza con i Lingomania, con Clifford Jordan e Jimmy Cobb. Ho tenuto anche due concerti con Freddie Hubbard a Umbria Jazz oltre a quelli di Torino e di Milano. » La seconda formazione decisiva è il trio costituito insieme a Manu Roche alla batteria e a Furio Di Castri al contrabbasso.

« Questo gruppo ha funzionato a meraviglia! All\'epoca non esisteva un trio di tromba/contrabbasso/batteria; c\'era solo il quartetto di Ornette; ma nessun trio. Mi è venuta questa idea e ne ho parlato con Furio. Al suo terzo anno di vita, il gruppo è diventato un quartetto con l\'arrivo di Joe Lovano. Abbiamo fatto una tournée di 12 date in Italia e abbiamo inciso delle composizioni mie, di Furio e di Lovano, ma il disco non è mai uscito! » Ed eccoci arrivati ai primi anni novanta.

E\' estate, tempo di vacanze! Flavio parte in moto per la Corsica, con tenda e sacco a pelo… Qui ha l\'occasione di assistere da spettatore al Festival di Calvi, dove, l\'anno seguente, tornerà invece in veste di concertista per esibirsi in quartetto accanto ad Antonio Farao, Manu Roche e Paolo Dallaporta su richiesta di Lionel Benhamou. Durante le memorabili jam session di quelle serate, Flavio ha l\'opportunità di fare importanti incontri che segnano l\'inizio della sua avventura francese.

Nel 1994, Laurent Cugny, che ha appena preso le redini dell\'ONJ, è alla ricerca di un trombettista e di un sassofonista: la sua scelta ricade proprio su Flavio Boltro e sul suo compagno di gioventù Stefano Di Battista. E un anno prima della conclusione della sua esperienza con l\'ONJ, Flavio entrerà a fare parte del sestetto di Michel Petrucciani. Da tempo Flavio Boltro, Stefano Di Battista ed Eric Legnini, amici di lunga data, cercano due musicisti per costituire un quintetto.

Il loro progetto si concretizzerà nel 1997 con l\'arrivo di Benjamin Henocq alla batteria e di Rosario Bonaccorso al basso. Il nuovo gruppo, lo Stefano Di Battista/Flavio Boltro Quintet, riscuoterà grande successo fin dal 1998.Vincitore del Jazzit Award 2010, collabora stabilmente con il quintetto guidato da Gino Paoli con Danilo Rea, Roberto Gatto e Rosario Bonaccorso. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo CD per la ACT MUSIC con il progetto "Opera " in duo con Danilo Rea.

Chicco Capiozzo:

Molteplici sono le sue collaborazioni con progetti originali e collaborazioni con nomi importanti del panorama internazionale .

Si mette in in luce sin da subito per la diversa concezione di intendere lo strumento, non solo ritmico ma anche melodico, come ci insegna soprattutto la scuola Afro-jazz.

Un batterista versatile che si inserisce nei diversi genetri musicali con personalità e sempre riconoscibile.

Compositore a sua volta ha all’attivo diversi dischi come leader e come session man.

Nel 2002 incide con il progetto Capiozzo& Mecco il primo album solista “Whisky Go Go” ( Irma Records) .

Molti dei brani del disco finiscono in pubblicità e sincronizzazzioni televisive..tra le più importanti musica alcune puntate del Telefilm Sex & The city .

Il gruppo Capiozzoi Mecco diventa una delle realtà lounge jazz più importanti nella scena internazionale.

Dal 2003 inizia la collaborazione attiva tutt’ora con il grande trombettista Jimmy Owens che lo sceglierà come batterista nei suoi tour europei fino in Siberia, registrando anche l’album Peaceful Walking.

Nel 2005 2006 Registra l’album dei Quintorigo intitolato Quintorigo play Mingus , insieme a Gabriele Mirabassi e Antonello Salis suonanso nei festival italiani jazz più importanti.

Registra per Paolo Simoni il primo album Malatempora esibendosi al premio tenco in diretta Rai .

2012-2013 Incide a Brooklyn due album con il progetto Luca Sapio e Capiozzo & Mecco , vincendo il miglior disco dell’anno italòiano etichette indipendenti e premio Siae .

Si esibiscono in tour in Germania da spalla a Trombone Shorty, Europa Italia da spalla a Sharone Jones e anche con Paul Weller nelle due date italiane a Ferrara e Vigevano.Fanno un tour in Germania a proprio nome e si esibiscono in prima serata tv al famoso programma Harald Smith Show.

Ha calcato prestigiosi palchi di festival internazionali, dal Blue Note di New York a Pori Jazz festival fino ad Umbria Jazz.

Nel 2015 inizia la collaborazione con Pee Wee Ellis , storico sassofonista di James Brown , padre del Funk e anche compositore di molti brani di Brown come Cold Sweat e The Chicken ( poi resa famosa da Pastorius).

Si esibisce a Vienna , Atene, Croazia , Sligo jazz Festival ( Irlanda), ecc

L’anno seguente suona con Jarrod Lawson ( Cantante pianista vincitore rivelazione new soul 2017) e si esibisce in tour in Norvegia ,

Inghilterra,Croazia ed Italia.

Dal 2019 al 2022 è batterista di Mario Biondi esibendosi in più di 25 stati diversi , Da Cuba fino all’Armenia.

Con Biondi incide anche l’album “Dare” e il singolo dell’album “ Romantic”.

Nel 2019 intanto fonda con Leo Caligiuri ed Ares Tavolazzi il progetto “ Three Generations che dopo numerosi concerti insieme a Stefano Di Battista , Enrico Rava, Fkavio Boltro ed Emanuele Cisi, incide il primo album che esce a proprio nome nel 2021 .

Con questo progetto si esibiscono in numerosi concerti in festival importanti.. il disco viene accolto positivamente dalla critica italiana con articoli sui Giornali più importanti di musica (come Progressive) e con un’intervista su TG com 24.

Christian Figlio del grandissimo Giulio Capiozzo batterista degli AREA  apprende dal padre come per emulazione l’amore per la musica ed in particolare per la batteria.

Christian ha registrato e si è esibito in tour con Jimmy Owens, Pee Wee Ellis, Enrico Rava, Tony Scott, Antonio Faraò,Jarrod Lawson, Mario Biondi, Luca Sapio, Sherman Hirbie, Gigi Cifarelli, Marco Tamburini, Thomas Brenneck,Cheryl Porter, Trilok Gurtu, Michel Supnick, Tony Scott, Bruce Forman,ha collaborato con Tullio De Piscopo, Alex Baroni, Ernesttico Rodriguez, , Karl Potter, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi, Michele Calgaro, Randy Bersen, Tanya Michelle, Gianni Giudici, Mauro Pagani, Andrea Mingardi, Mark Harris, Sim,ona Bencini ( dirotta su Cuba)La Drummeria (con Ellade Bandini, Paolo Pellegatti)….

Stefano Bedetti:

Autodidatta. Inizia a suonare il sassofono all’età di 14 anni. A 19 e già sulla scena internazionale grazie a Giulio Capiozzo che lo inserisce nello storico gruppo (del quale è batterista) “AREA”. Nello stesso anno, prende parte alla registrazione del disco “CHERNOBIL 7991” uno dei dischi più amati degli “AREA”.

Inizia parallelamente, una delle sue più importanti collaborazioni a livello tournistico con il gruppo “JESTOFUNK” con il quale registra tre, tra i più famosi dischi della stessa band. Collaborazione che durerà quasi una decade, e che gli permetterà di calcare i palchi e i festival jazz più importanti del mondo.

Dal 2004 è il sassofonista del Marco Tamburini International Quintet, quintetto che vede la partecipazione di Billy Hart alla batteria e Cameron Brown al basso. Con lo stesso gruppo, registra 2 dischi “FRENICO” e “ISOLE”.

Nel 2005 è Il vincitore del “PORSCHE GIOVANI & JAZZ” con il suo quartetto, (concorso per nuovi talenti indetto da Veneto Jazz), e nello stesso anno partecipa al festival di Cuba “HAVANA JAZZ PLAZA” invitato da Chucho Valdez.

Nel 2007 esce il disco d’esordio come leader, “THE BRIGHT SIDE OF THE MOON” (questo il titolo dell’album) riceve ottime critiche da parte dei musicisti e giornalisti (da notare le recensioni pubblicate su “Musica jazz” e “Jazz-it”) disco che riceve la nomination come “Best jazz album 2007” agli “Italian Jazz Awards”. Disco che porta inoltre le liner note di Fabrizio Bosso, il quale cita Stefano, come uno dei sassofonisti più interessanti degli ultimi anni.

Nel 2009 si trasferisce a New York dove inizia a suonare in pianta stabile nel quartetto di Billy Hart, e dove da vita al suo trio con il quale suona da New York fino a Los Angeles. Trio composto da Victor Lewis alla batteria e Ed Howard al basso. Collabora inoltre con innumerevoli musicisti della scena internazionale Newyorkese, tra I quali: George Cables, Tony Scott, Billy Hart, Antonio Sanchez, Cameron Brown, Dave Stryker, Billy Drummond, Barry Altschul, Ed Howard, George Garzone, Victor Lewis, Lenny White, John Patitucci, Adam Nussbaum, John Riley.

Nella sua esperienza in Italia, ha avuto modo di suonare con moltissime stelle del nostro panorama jazzistico, tra I quali: Gianni Basso, Dado Moroni, Marco Tamburini, Giulio Capiozzo, Antonio Farao, Paolo Dalla Porta, Roberto Gatto, Dario De Idda, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Flavio Boltro e molti altri.

Stefano Senni:

Svolge intensa attività concertistica in Italia e all'estero (si è esibito in Svizzera, Austria, Spagna, Francia, Slovenia, Croazia, Portogallo, Polonia, USA, Capodistria, Tmc2, ecc.). Nel 1996 è stato invitato al festival di Calvi, in Corsica.

CREDITS: Le sue collaborazioni comprendono molti nomi fra i più pre-stigiosi del jazz italiano, oltre ad artisti internazionali come Tony Scott, Art Farmer, Benny Golson, Cedar Walton, Lee Konitz, Barry Harris, Steve Grossman, Randy Brecker, Jimmy Owens, Bobby Watson, Bob Mover, George Cables, Eliot Zigmund, Renè Utreger, Oscar Klein, Joy Garrison, Mark Murphy, Michelle Hendricks, Dusko Gojkovic, Franco Ambrosetti, Rachel Gould, Tom Kirkpatrick, Steve Ellington, Larry Smith, Bob Sands, John Mosca, Silvia Droste, Christian Gutfleisch, Dodo Sosoka, Hugo Heredia, Shawn Loesher, Paula West, Thomas Moeckel, Kurt Weiss, Albert Bover, Norman Hogue, Kyle Gregory, Robert Bonisolo, Donovan Mixon, Joan Cartwright, Tom Harrell, Keith Copeland, Carl Fontana, Tardo Hammer, Oscar Noriega, Ronnie Matthews, Ray Mantilla, Alain Jean-Marie, Eddie Henderson, Chris Speed, Jim Snidero, Jay Rodriguez, Bobby Durham, Ralph Alessi, George Robert, Anthony Coleman, Carl Allen, Matt Renzi, Mike Abene, Jay Clayton, Lew Tabackin, Cecil Bridgewater, Ben Riley, Garrison Fewell, Kate Baker, Cecil Bridgewater, Damon Brown, Irio De Paula, Dave Schnitter, Bob Mintzer.

Alfonso Santimone

Alfonso Santimone (Ferrara, 23 Giugno 1973) collabora a partire dai primi anni '90 fino ad

oggi come pianista, compositore, improvvisatore, performer, arrangiatore e produttore in

concerti in Italia e all'estero e in uscite discografiche con tantissimi musicisti tra i quali: Robert

Wyatt, Ares Tavolazzi, Giulio Capiozzo, Roberto Gatto, Tony Scott, Harold Land, John

Clark, Marc Ribot, Greg Cohen, Ben Goldberg, Chris Speed, Cuong Vu, Steven

Bernstein, Bobby Previte, Seamus Blake, Claudio Fasoli, Gianluca Petrella, Jimmy

Owens, Giancarlo Schiaffini, Jim Black, Tenores di Bitti, Gnawa Agadir, Mulatu Astatke,

Markus Stockhausen, Tino Tracanna, Bruce Forman, David Krakauer, Marco Tamburini,

Francesco Bearzatti, Mederic Collignon, Nir Felder, David Binney, David Murray, Byron

Wallen, Roberto Ottaviano, Paolino Dalla Porta, Salvatore Sciarrino, Patrizia Laquidara,

Il teatro degli orrori, East Rodeo e molti altri del panorama italiano e internazionale.

In quasi trent’anni di carriera professionale, ha al suo attivo un centinaio di uscite

discografiche edite in qualità di leader, co-leader e side-man. Ha suonato in molti festival di

jazz e musica contemporanea in Italia e all'estero (tra cui Umbria Jazz, Saalfelden Jazz

Festival, Umbria Jazz Winter, Clusone Jazz Festival, Young Jazz, Time in Jazz, Jazz

Berlin Kollektiv Nights, La Mama Theater New York City, Spazio Musica Cagliari, Expo,

Izlog suvremenog zvuka Zagreb, Pescara Jazz, Bologna Jazz e moltissimi altri), presso

prestigiose istituzioni musicali (Auditorium Parco della Musica in Roma, Casa del Jazz in

Roma, Accademia Chigiana, numerosissimi Istituti Italiani di Cultura in tutto il mondo),

prestigiosi teatri e jazz club italiani ed esteri.

E' stato co-fondatore e membro del collettivo di musicisti ed etichetta discografica El Gallo

Rojo.

E' un prolifico compositore che frequenta gli ambiti del jazz contemporaneo alla ricerca di

un linguaggio personale e riconoscibile. Frequenta anche il mondo della canzone d’autore e

della musica contemporanea e ha al suo attivo varie composizioni di ambito “colto” per

diversi organici.

Come compositore, arrangiatore e orchestratore ha realizzato lavori concertistici e

discografici con formazioni di varie dimensioni dal combo alle compagini orchestrali di ambito

sinfonico e jazzistico. Dirige alcune formazioni orchestrali stabili come The Tower Jazz

Composers Orchestra e Unscientific Italians, che raccolgono alcuni dei piu’ attivi

esponenti della scena jazzistica contemporanea italiana nell’ambito delle ultime due

generazioni.

Daniele Santimone:

Ha studiato in Italia con Riccardo "Stuli" Manzoli ed Antonio Cavicchi. Dal 1997-1999 si trasferisce a Boston per seguire i prestigiosi corsi del Berklee College of Music diplomandosi in Professional Music con specializzazione in Arranging, Composing, Performing e Music Business Ha partecipato a seminari tenuti da John Basile, Bruce Forman, Wayne Krantz, Peter Bernstein, Esterhàzy String Quartet, Christian McBride, Mulgrew Miller. Con Maurizio Camardi & Kammer Ensemble ha partecipato all’incisione del CD "La Frontiera Scomparsa", è membro stabile del Kurt Weill project, inoltre è co-fondatore del gruppo Beatniks Family.

Dal 2002 entra nel gruppo Capiozzo& Mecco insieme a christian Capiozzo e Mecco Guidi, registrando il primo album Whisky Go Go e facendo un tour a New York suonando anche al famoso Blue Note.

Insieme Registrano anche l’album Peaceful Walking di Jimmy Owens che li sceglie come gruppo fisso nei festival europei fino a suonare anche in Siberia.

Nel 2013 suona anche con Pee Wee Ellis, storico sax di James Brown e anche insieme al premiato Jarrod Lawson in tour internazionali. Ha suonato tra gli altri con Ares Tavolazzi, Giulio Capiozzo, David Boato, John Basile, Matthew Garrison, Paula Bas, Roberto Rossi, Karl Potter, Fabrizio Bosso, Claudia Mars, Piero Odorici, Carlo Atti, Tom Kirkpatrick, Marco Tamburini, Jimmy Owens, Ellade Bandini.

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